L’infestante di aprile: la Zanzara Tigre


La Zanzara tigre, dittero della famiglia dei culicidae, nome scientifico Aedes Albopictus descritta in un articolo scientifico per la prima volta dall’entomologo australiano Skuse nel 1894.

Origine e diffusione della zanzara tigre

Originaria dell’Asia questo artropode è stata rilevato per la prima in Europa nel 1979 in Albania, arriva poi in Italia nel 1990, introdotto attraverso il commercio internazionale degli pneumatici usati. Negli Stati Uniti invece è stata documentata per la prima nel 1985 (vedere immagine sotto per maggiori informazioni).

Zanzara tigre e Zanzara comune: differenze

Essendo diurna appare come un insetto più aggressivo nei confronti dell’uomo rispetto alla comune Culex Pipiens.

Grazie ad una forte capacità adattiva, e la possibilità di entrare in una forma di ibernazione detta diapausa (come la Cx. Pipiens) essa si è diffusa rapidamente nelle porzioni urbane del nord e centro Italia. Questo insetto è capace di colonizzare ogni dimensione di contenitore d’acqua rispetto invece alla Cx. Pipiens che tende ad utilizzare vasche più grandi, da 100-200 litri.

Le due specie non sono in competizione e si incontrano solo nei contenitori di media grandezza, 10-50 litri, come tombini e ruote. Studi di laboratorio hanno dimostrato che a 25C° il coefficiente di conversione cibo in biomassa è significativamente più alto nella variante tigre, come conseguenza ha una capacità maggiore di sfruttare le risorse di cibo e perciò crescere più rapidamente rispetto a quella Cx. Pipiens.

La albopictus, è anche una specie più antropofilia, ovvero ha una attitudine maggiore rispetto a vivere nelle case abitate, il che rappresenta un problema per l’uomo anche perché come la Cx. Pipiens, essa è vettore di arbovirus.

Nonostante le loro similitudini potrebbero mettere queste due specie in competizione, ma differenza di come succede con la Aedes aegypti, (non presente in Italia) esse sono capaci di coesistere, grazie all’uso di ambienti d’acqua differenti, entrambe le specie prediligono l’acqua che ristagna e sono capaci di adattarsi sia ad acque inquinate, dolci, salate o salmastre ma la possibilità della Zanzara tigre di sfruttare anche volumi piccolissimi di acqua evita di mettere le due in diretto contrasto, nel caso in cui dovesse succedere però, è la “tigre” che prevarrebbe, unico vantaggio che la Cx. Pipiens sembra possedere, è una migliore tolleranza per le temperature inferiori ai 25 C°, soglia sotto cui il coefficiente di conversione di cibo in biomassa scende significativamente per la albopictus.

Aspetto e descrizione

La sua forma è detta tigre per via delle striature bianche e le scaglie sul corpo nero. Il dorso nero ha una striscia bianca che parte dalla testa e prosegue lungo il torace, rispetto alle altre specie di zanzare è di dimensioni medie, che può andare dai 2 ai 10 mm circa, anche a seconda del sesso, infatti le femmine sono generalmente più grandi del 20% rispetto ai maschi.

Differenza tra zanzara maschio e femmina

Oltre alle dimensioni sopra menzionate, alcune differenze morfologiche tra maschio e femmina sono dovute a bisogni ed usi differenti, il maschio ha antenne più sviluppate per poter udire il lamento della femmina che le usa invece per individuare prede. La femmina è l’unica ad occuparsi della deposizione delle uova la cui quantità dipende da quella del suo pasto di sangue, per cui il suo addome si può distendere e apparire rosso per via del sangue collezionato, mentre il maschio usa la sua proboscide per nutrirsi solo di nettare.

Nutrimento

Maschi e femmine di Zanzara tigre si nutrono di nettare, entrambi i generi cercano sostanze zuccherine, inoltre il nettare è importante per la diapausa (ibernazione) invernale, ogni femmina si nutre di sangue, questa come molte specie di zanzare lo fa per via di un comportamento chiamato “anautogenia“, per cui ha necessità di succhiare sangue prima di deporre le uova, per via di alcune proteine che acquisiscono attraverso di esso la Cx. Pipiens è una eccezione perché può deporre le uova senza essersi prima nutrita di sangue.

La Stagione delle zanzare

Nonostante si percepisca solitamente l’estate come la stagione delle zanzare in Italia, dato che muoiono dai 10 C° in giù, possono nutrirsi e depositare uova molto prima anche se più lentamente, i mesi di attività della zanzara tigre sono tra maggio e settembre, un picco della loro attività è stato osservato essere, in nord Italia, verso tardo luglio.

Ciclo vitale

Ogni zanzara ha un ciclo di sviluppo analogo fatto di 4stadi: uovo, larva, pupa, adulta.

La femmina ogni 3 giorni depone 100-300 uova bianche, la Aedes albopictus a differenza di altre specie lo fa vicino l’acqua e non direttamente su di essa. Prima di raggiungere la fase adulta rimane per 3 di 4 fasi del suo ciclo in acqua.

Le uova possono essere anche sopravvivere mesi ai periodi di siccità ad un ambiente secco purché entrino a contatto con l’acqua senza cui non possono schiudersi. La schiusa avviene in tempi diversi a seconda della temperatura, 1 giorno a 30°C,3 giorni a 20°C,10 giorni a 10°C. Sotto i 7 gradi lo sviluppo non può essere completato.

La larva esce dalla schiusagli inglesi le chiamano “wiggler” a questo stadio poiché oscillano per nuotare sulla superficie dell’acqua dove si nutrono del materiale organico presente.

Nell’arco di una settimana o 10 giorni perdono la pelle 4 volte e diventano pupe.

La pupa è l’ultimo stadio prima della forma adulta, vive ancora in acqua ma è capace di muoversi in profondità per evitare i predatori, a questo stadio non si nutre, dopo 2 o 4 giorni diviene adulta.

La forma adulta emerge, a seconda del genere se maschio o femmina assumerà un comportamento diverso.

Il maschio aspetta qualche giorno perché i suoi organi riproduttivi si sviluppino per poi cercare una femmina grazie al suono del battito delle sue ali, di solito si accoppia solo una volta, entrambi i generi, dopo l’accoppiamento il maschio vivrà per 3-4 giorni, che passerà in cerca di nutrimento da frutta e piante.

Le femmine depongono le uova, si nutrono di sangue e vivono più a lungo, persino 1 o 2 mesi nonostante si accoppi una volta, ogni 3 giorni e dopo aver succhiato del sangue ad un vertebrato depone le sue uova.

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